Chiave di lettura: un esempio
Che poi, io neanche ero presente lì. Non perché non volessi. Semplicemente, non ne avevo diritto. C’erano loro 11, quel 30 settembre dell’anno 1061. Hanno deciso per me. Hanno deciso per me. E guardatemi bene: che ho io, la faccia d’un santo?
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Si dissero una cosa molto semplice: per intuire alcune evoluzioni future, bisognava tornare ad analoghi del passato. Quanto della fame di energia e materia che stiamo patendo è causata dalle attività dell’uomo? Quanta parte avremmo comunque sofferto per naturale decorso ciclico? Ecco cosa si dissero, gli uomini e i robot che stavano allestendo la partenza della nave spaziale Clavis. Un nome che avevano scelto perché riecheggiava: come una chiave, era in grado di aprire varchi. Temporali. La spedizione era scientifica. E il periodo storico scelto era quello intorno all’anno 1000 di numerazione cristiana: i libri di storia avevano insegnato loro che in quell’epoca il mondo conosciuto era stato colpito da forti cambiamenti climatici. E certo la Rivoluzione Industriale sarebbe arrivata molto dopo: nessuna colpa dell’uomo, quindi. Cambiamenti climatici dovuti esclusivamente alla natura: ecco una cosa davvero importante da investigare per gli abitanti di Clavis. Che, proiettandosi su Roma come vessillo del mondo di quell'epoca, assistettero senza volerlo all’evento.
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Mi mandarono a chiamare, dovevo raggiungerli nella basilica di San Pietro in Vincoli.
Mi chiesero qualcosa del tipo «quo nomine vis vocari?», o una frase simile. Nel dare la mia risposta, ebbi la netta percezione di occhi esterni ad ammirare –divertiti, meravigliati– la scena. Anche se forse non erano, esattamente, occhi. In ogni caso: perché erano lì? Come poterono vedere senza essere visti? A chi riferirono? Io, non lo scoprirò mai. Voi, avete un vantaggio: sapete che è tutto avvenuto cum Clavis.